“Riflesso incondizionato” Parte 1
Vorrei condividere con voi questa esperienza di pesca, trattando con un argomento particolare e cioè il “Riflesso incondizionato”. Ho sentito parlare per la prima volta di questo tema molti anni fa quando sedevo nei banchi della scuola elementare. Sfogliando il libro di scienze mi è saltato subito all’occhio una figura che riproduceva delle carpe in uno stagno proprio perché già da quei tempi avevo una sviscerata passione per la pesca e per la carpa in particolare. Leggendo il paragrafo accanto la foto, ho scoperto che questo, argomentava sul riflesso incondizionato proprio di alcune specie animali, cioè tutte quella serie di azioni che portano un determinato essere vivente ad agire in maniera automatica ad uno stimolo. Seguiva poi la descrizione di un esperimento fatto appunto con le carpe. Gli scienziati dimostravano così questa teoria: cominciarono a gettare del mangime in un determinato punto dello stagno posizionandosi in un preciso punto della riva per diversi giorni. Già dopo poco tempo, bastava la presenza di sole persone in quel punto della Riva a far avvicinare le carpe. Successivamente, il lancio del mangime, fu preceduto da qualche battito di mano. Dopo aver ripetuto la prassi per più giorni era possibile attrarre le carpe in quella parte di stagno con il solo battito delle mani........Come è vero che quello che apprendi sui libri,poi un giorno te lo ritrovi......
Infatti tutto nasce per una combinazione di eventi. Mi trovavo per caso ad ispezionare il fondale di una cava della mia zona con una videocamera da icefishing per trovare delle possibili discariche di eternit o scarti industriali sul fondo , quando ho notato che o i volta che calavo il cavo con l’obbiettivo, quasi sempre dopo qualche secondo apparivano sagome scure che si avvicinavano nell’inquadratura sempre di più, fino a diventare nitide e a pochi centimetri dall’obiettivo. Erano carpe di tutte le dimensioni che, spinte dalla curiosità , andavano a vedere che cosa fosse quel cilindretto , che preceduto da un “ plic” arrivava nel loro territorio. Eh già..... il “ plic” molto simile al rumore che fa una boile quando cade in acqua. Non mi rimaneva che provare che le carpe capivano la relazione tra suono e cibo. Così ho continuato il mio lavoro di ricerca ambientale con la variante di accompagnare la sonda ad una decina di boiles avendo cura di lanciarle singolarmente per rendere netto il suono del “ plic” nell’acqua .Ho colto l’occasione per testare le nuove Q-Ky e vedere come avrebbero reagito.
Il passo successivo è stato quello di verificare quello che succedeva sotto la barca, modificando la videocamera in modo da appoggiarsi sul fondo inquadrando il fondale con un angolazione orizzontale. Effettivamente lanciare qualche decina di palline innescava una sorta di frenesia alimentare , a tal punto che le carpe afferravano a volo le esche ed arrivavano a spostare l’obbiettivo per afferrare quelle che cadevano lì vicino. Come avrebbero reagito se tra le manciate di boiles avessi calato un innesco? Per la verità all’inizio ho scelto di pescare con una canna componibile da stalking 13 piedi e un terminale abbastanza pesante con boile singola affondante, questo perché con una canna più lunga avrei posizionato più facilmente di fronte all’obiettivo ....
Ok il riflesso incondizionato e la frenesia alimentare, ma l’approccio “grossolano” non passava inosservato, venivano aspirate tutte le palline tranne quella attaccata all’hair rig. Per la sessione successiva ho pianificato quindi di pescare con due canne da 10 piedi mettendo a confronto le Qky con le monster crab della linea supreme. Tale scelta sia per capire le preferenze delle carpe locali a due diversi tipi di proteine,sia perché questa linea è l’ideale per le mie pescate veloci ( nell’ordine di 2/3 ore per sessione ) accompagnate da una pasturazine limitata e concentrata. Ho ridotto ulteriormente il diametro del terminale e dell’amo, e questa volta anche lo stopper della boile sostituendolo con un anellino a vite su un D rig per rendere l’inganno, il più possibile simile ad una pallina caduta sul fondo. La prima sessione ha prodotto una cattura dopo circa mezz’ora dall’arrivo sullo spot e dal solito lancio di una decina di boiles ,stando sempre attento a gettarle singolarmente per fargli fare il classico suono. La cattura , un esemplare di 8/9 kg , ha preferito la singola Q-Ky e la sessione di circa 2 ore, si è conclusa senza altre partenze. La battuta successiva, avvenuta il giorno seguente , ha prodotto due partenze: la prima su Q-Ky ,ma il pesce si è slamato su una lenza impigliata tra i rami....., la seconda su monster crab , dopo circa tre quarti d’ora dalla prima . Premesso che pesco in un raggio di pochi metri dalla barca ancorata ad un ramo, i tempi di recupero (così definisco l’intervallo di tempo che passa tra una cattura e l’altra, ossia quanto impiega la carpa a superare lo stato di allerta e a ritornare in pastura)sono quindi il parametro da tenere sotto controllo. Un altra velocissima sessione mi conferma queste tempistiche con una singola cattura di piccola taglia. È giunto il momento di portare qualche modifica alla strategia puntando sia a ridurre i tempi di recupero, sia ad incrementare la taglia, poiché ho visto un paio di esemplari degni di nota
aggirarsi sotto la barca. Mi affido alla solita pasturazione “ plickstile” alla quale farò seguire un paio di sessolate di fioccato,emopellets ( ..... che ho notato fanno selezione.....) e le nuove pellets al Krill e gambero, il tutto ammollato con Actractive Liquid X file.
Il mio fine è quello di attirare con il suono delle palline le carpe sotto la barca per poi fagli trovare anche il resto del banchetto,.......mandarle in frenesia elementare e abbassare i loro freni inibitori verso gli inneschi. La seguente sessione lampo mi vede attuare la strategia ma i risultati non sono quelli immaginati. Nell’ arco di tempo di durata della sessione , di media un paio d’ore, si è verificato il solito numero di partenze, una per entrambe le canne. Le partenze non sono molto decise e la taglia si è ridotta. Probabilmente la mossa del fioccato con attrattori ha innescato un frenesia maggiore ma ha attirato gli esemplari più piccoli e la minutaglia...... tutto questo a discapito della selezione e del mio target. È bene fare un passo indietro e variare nuovamente la strategia eliminando la parte fortemente attrattiva. Tra le altre cose, questa tipo di ricca pasturazione sopra le calate, è prassi per le medie sessioni in questa cava , quindi potrebbe essere considerata come un segnale di pericolo dalle carpe. I filmati fatti sul fondale hanno evidenziato l’attenzione che le carpe hanno nel momento dell’aspirazione delle boiles cercando di spostarle per vedere qualsiasi anomalia durante la fluttuazione.............................
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