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"Ritorno alle origini " Parte 5

di Pietro Cicchetti il Jan 08, 2025

"Ritorno alle origini " Parte 5

È trascorso poco più di un mese dall’ultima sessione e mi è cambiata  completamente la vita .Prima cosa la scomparsa inaspettata di mio padre, il mio punto di riferimento e una presenza costante della mia vita….. poi una serie di scelte sbagliate, gente disonesta in ambito lavorativo, incomprensioni familiari e  l’andamento generale di un Paese in crisi mi hanno tenuto lontano dalle sponde e massacrato a livello psicologico. Per non andare “fuori di testa”, non mi resta che programmare una settimana di stop lavorativo , incastrata in una serie di ponti e festività e continuare a vivere nell’attesa che arrivi la fine di aprile. Sento proprio la necessità di metabolizzare tutto il mio dolore attraverso la mia più grande passione proprio dove questa ha avuto origine . Il periodo è dei migliori  e ormai qualche conoscenza dello spot “ le orecchie di Batman” l’ho acquisita. Mi accompagnerà nella sessione mio cugino Claudio e ci raggiungerà Nicholas del team FBI nel fine settimana. Non ho in mente una strategia ben precisa e sei notti mi permetteranno di cambiare il tipo di approccio. Intanto la pasturazione sarà a base di isoteck nei gusti banana/krill e l’immancabile xfile mentre per gli inneschi mi affiderò alle h72 da 24mm singole e doppie.

Nel corso degli anni ho avuto modo di vedere il lago a diversi livelli e di segnare col gps gli spot interessanti che sarebbero stati sommersi dall’acqua ; inizierò da quei punti per cercare di fermare il pesce sotto i segnalini . Pur rischiando di attirare la minutaglia preferisco arricchire le palline da pastura con pellets e attrattori liquidi della linea Active, mandare le carpe in frenesia alimentare, per poi selezionare la taglia attraverso la dimensione degli inneschi. La zona a sinistra delle orecchie di Batman offre diverse possibilità in quanto una parte degrada più dolcemente mentre l’altra , più repentina a scendere offre una pesca su gradoni a differenti profondità , quindi posizioniamo sia il mio pod che quello di Claudio rivolti verso l’insenatura dove si immette il fiume   Cigno , variando gli inneschi dai 5 ai 12 metri di profondità ad una distanza di 70/80 metri dalla riva. Le carpe rispondono subito alla pasturazione e le partenze si susseguono con ritmo costante, a differenza delle catture ; le carpe non rimangono allamate a causa delle dimensioni degli inneschi che fanno il loro lavoro di selezione. Comunque diversi esemplari sani intorno a 5 kg finiscono sul materassino fissando su questa media il limite di peso.
Confrontandomi con i pescatori del posto come Gino, Angelo, Francesco, Antonio,  Emilio, Dennis,Gianbattista,Donato, Nicolangelo... persone stupende, amici di infanzia  e capaci pescatori rispettosi del lago , vengo a sapere che durante le opere di pulitura del fondale , il sommergibile dell’arpam aveva avvistato grossi esemplari di carpa ferme sul fondo a grandi profondità. Pur considerando che la definizione di enorme può essere molto soggettiva per chi pratica una tecnica rivolta ai grossi esemplari, la cosa mi stuzzica e mi metto alla ricerca di questi mitici carponi.

Una cinquantina di metri oltre i segnalini il fondo scende rapidamente da 12 ai 27 metri per poi spianare a 30 metri esatti. L’ecoscandaglio traccia un fondale completamente uniforme e costante  fino alla risalita della sponda di fronte. Non segnala archi lungo il fondale ma lungo la discesa che va verso il fondo. Inizierò posizionando un innesco a 30 metri ad inizio spianata per poi spostarlo più in alto sui gradoni e verso gli archi. 
Far scendere 220 grammi a 30 mt è una strana sensazione , sembra duri un eternità la discesa del piombo verso il fondo …..e quando tocchi il fondo speri sempre che il pallettone di innesco non sia aggrovigliato. Sollevo il piombo dal fondale e stranamente non è così fangoso come immaginavo , mi chiedo cosa possano trovare come alimento a quelle profondità. Ora le canne sono tutte posizionate sotto i segnalini con un abbondante tappeto di palline, non resta che aspettare la risposta delle carpe. Nei giorni successivi le catture si susseguono con una certa frequenza,confermando la taglia media e la disparità tra partenze e catture per via dei grossi diametri. Con l’arrivo di Nicholas nel fine settimana completiamo la strategia coprendo anche il costone della prima orecchia di Batman alla destra dello spot. La musica non cambia in termini di catture mentre si avvicina il termine della sessione .  Il venerdì sera l’amico Angelo, mi fa visita e approfitto della sua compagnia per rilanciare tutte le canne. Sbaglio nel lanciare l’ultima canna di mio cugino Claudio sull’ultimo segnalino di sinistra , esito nel lasciarla o meno fuori pastura, ma poi ricupero e centro il bersaglio. A volte l’istinto ti guida in alcune scelte infatti il giorno seguente , in tarda mattinata proprio quella canna inizia a bippare con piccole partenze. Una doppia boiles da 20mm non dovrebbe essere un problema per le carpe di entrambi i ceppi. Claudio va a ferrare la canna e dopo qualche metro mi avvisa che il pesce fa più resistenza delle solite catture. Mi passa la canna ed effettivamente sento del peso dall’altra parte della lenza. Sperando non sia qualche ramo sulla lenza, ripasso la canna e mi preparo con il guadino.

Quando la carpa arriva a vista ci accorgiamo subito che il pesce non è del solito ceppo….. e una volta a guadino, ne abbiamo la conferma. La forma è piuttosto arrotondata e il peso è di poco inferiore ai 10 kg. Un altro particolare che conferma l’appartenenza al ceppo originario di Occhito è una piccola caratteristica morfologica ossia la membrana della pinna dorsale lascia scoperta per qualche cm la spina principale della pinna. Questa è dotata di piccoli denti tipo seghetto fatti apposta per strappare le reti dei guadini .  Sono ancora lontano dal mio obbiettivo ma  questo pesce è per me molto importante , sia perché arriva in un periodo negativo della mia vita, sia perché è un altro step verso la dimostrazione della teoria dei due ceppi. 
Analizzando la sessione :

  • Il nuovo ceppo è prevalente  e risponde velocemente alla pasturazione 
  • Il vecchio ceppo potrebbe seguire  una dieta abituale autonoma ( i granchi per l’appunto….) per non competere con  il giovane. 
  • La cattura più importante, così come la volta precedente , é avvenuta a fine sessione,come se gli esemplari di taglia si alimentassero sulle rimanenze del pasto del ceppo prevalente 

Alla luce di queste considerazioni si presenta il problema di condizionare le vecchie carpe all’alimento boiles non avendo una frequentazione costante del lago . Per evitare che la cattura del grosso esemplare sia solo una casualità, una possibile strategia consisterebbe nel trovare l’esca che più si avvicina al loro alimento naturale in termini di attrazione e aroma .  Qualcosa che le convinca ad abbassare  i loro freni inibitori . Le palline contenenti proteine di pesce, krill e granchio hanno fatto la differenza ed evidenziato una certa preferenza  ma varrebbe la pena provare altre soluzioni per trovare un approccio più diretto e mirato. Facendo tesoro del passato si potrebbe sviluppare una boiles a base di farina di ceci…..

Beh che dire? Amo questa tecnica perchè oltre l’aspetto etico e un contatto a 360 gradi con l’ambiente ha anche la capacità  di curare le tue ferite, tenere la mente impegnata  e regalarti forti  emozioni qualunque siano le dimensioni della cattura……

 

La piana delle cozze

 

Il periodo negativo della mia vita non accenna a terminare e la cosa che mi fa più male è il dover restare lontano dalle mie sponde ed adattarmi per la pesca, a periodi liberi da impegni lavorativi e familiari. Riesco comunque ad organizzarmi per la classica settimana di ferragosto. Per non farmi mancare niente , a causa dei mutamenti climatici e il surriscaldamento globale, mi trovo a dover affrontare una situazione particolarmente difficile con un drastico calo dei livelli del lago che non si ricordava da decenni.  In pratica la sponda è arrivata a ridosso della discesa che spianava a 30 metri costanti. Anche la distanza tra una sponda e l’altra si è notevolmente ridotta. La parte più stretta si trova a circa 500 metri a sinistra delle orecchie di Batman ; è uscita fuori una lunga spianata che degrada dolcemente per un centinaio di metri fino al culmine della repentina discesa verso il fondo. Lo scorso aprile ci saranno stati dagli 8 ai  12 metri di profondità. Nonostante le temperature proibitive , intorno ai 40 gradi , decido di pescare in questa zona che dovrebbe essere un passaggio obbligato. Unico problema….. la sola ombra nel raggio di 500 metri è il mio gazebo. Limiterò l’attrezzatura e rimarrò fino a quando avrò finito le scorte di acqua. Come prefissato proverò a cambiare strategia , utilizzando i segnalini come riferimento per una pasturazione in quantità limitata ma frequente.L’utilizzo del cobra e una pesca a lancio mi permetteranno un azione più dinamica in modo da poter utilizzare più boiles diverse tra loro per caratteristiche e aroma. Sarebbe fantastico centrare l’ingrediente che riesce a fare selezione tra i due ceppi…. Nonostante si sia fatta tarda mattinata e sia reduce da un viaggio allucinante non voglio perdere neanche un ora di pesca, approfitterò dell’adrenalina rimasta per una rapida scandagliata e la pasturazione iniziale sui segnalini. Pescherò con una canna sul segnalino e l’altra fuori pastura, differenziando tutti gli inneschi…..
Il caldo é sempre più asfissiante e il paesaggio circostante appare arido e secco. La mancanza di acqua appare evidente dalla rapidità con la quale le sponde emergono lasciando delle pozze. Il sottile strato d’acqua evapora velocemente lasciando qualche centimetro di fango che diventa una tela dipinta dalle impronte di svariati “ artisti” , dal lupo al cinghiale, dall’airone al beccaccino ….Perso nei miei pensieri e nell’attesa  di una partenza mi fermo ad osservare la terra sotto i miei piedi che qualche mese prima era coperta da svariati metri d’acqua.

Oltre alla compattezza del suolo argilloso, mi accorgo della presenza di alcuni esemplari di cozza d’acqua dolce, per la verità diversi da quelli visti in altri laghi ,più piccole delle cozze di Scandarello ma più grandi delle tigrate del Turano. Un’altra fonte proteica da aggiungersi ai granchi presenti per giustificare uno sviluppo autonomo del vecchio ceppo. Mi sembra scontato provare ad innescare un “pallettone” di King Mussel. È proprio quest’innesco a dare inizio alle danze con una regina intorno ai 5 kg, a mio avviso, il massimo peso raggiungibile dal nuovo ceppo. La canna viene riposizionata in direzione del segnalino e una ventina di boiles “cobrate” nella stessa direzione . Contrariamente alle mie aspettative le partenze continuano con cadenza regolare , anche nelle ore più calde con temperature intorno ai 40 gradi e più o meno su tutti i differenti tipi di innesco. Ancora non ho la certezza di una certa preferenza di un tipo di boiles rispetto alle altre ,fermo restando che le catture più belle son avvenute su palline a base di farine di pesce o crostacei. Non escludo altri tipi di mix, anzi , in base alla storia del lago, una boiles a base di farina di ceci , quindi proteine vegetali, potrebbe fare la differenza . 
Nonostante mi stia divertendo molto, il caldo sta diventando veramente insopportabile e l’acqua da bere è quasi finita. Approfitterò dei restanti giorni di ferie per trascorrere il ferragosto nel mio paese d’origine tra una rievocazione storica e una sagra di prodotti tipici della zona.

Comunque sto già pensando ad una nuova strategia: affrontare il lago nel pieno della stagione invernale quando c’è meno competizione alimentare e i grossi esemplari ,che hanno continua necessità di alimentarsi, sono in circolazione.

Pietro Cicchetti

TEAM FBI ITALIA